Saranno comunque Giancarlo, il figlio di Vittorio e Luigina, e la moglie Ivana, instancabili nel lavoro e pronti a cogliere le possibilità nuove offerte dall’impiego delle macchine in agricoltura, che proietteranno l’azienda verso nuove prospettive.
La coltivazione di cereali continuò ad esser parte
dell’attività, ma l’impegno maggiore fu per i legumi, per il fagiolo cannellino in particolare, prodotto in quantità e qualità tali da interessare non solo i mercati della zona, ma anche il Mercato di Novoli, a Firenze, al quale negli anni Settanta del secolo scorso cominciò a rivolgersi anche la grande distribuzione che operava in Toscana.
La produzione di frutta – le pesche – secondo la varietà diffusa nel Morianese, la zona di origine di Ivana in cui l’orto e il frutteto erano la base di qualsiasi attività agricola, rappresentò un’altra iniziativa di notevole interesse che estese ulteriormente l’insieme delle attività.
La definitiva affermazione dell’Azienda, in linea con le nuove tendenze in agricoltura che si stanno indirizzando al recupero dei prodotti di qualità della tradizione, è avvenuta tuttavia col figlio Giovanni coadiuvato dalla moglie Kamila.
Insieme, vent’anni fa, hanno deciso infatti di affiancare all’ampia produzione di mais destinata agli allevamenti di bovini e ovini diffusi in Toscana, una serie di coltivazioni selezionate per l’alimentazione umana, ovvero il grano, il farro, l’orzo e il granturco nelle varietà recuperate dagli usi del passato, mantenendo rigorosamente all’interno dell’azienda il controllo dell’intero ciclo produttivo, dalla semina fino all’essicazione e allo stoccaggio dei cereali, in forza di significativi investimenti strutturali.
È così che accanto alla farina da polenta, ottenuta dalla macinazione in proprio del granturco con molino a pietra secondo la tradizione più antica, grazie alla collaborazione con pastifici artigianali che qui hanno trovato cereali di alta qualità, si ha in azienda anche la vendita diretta di pasta di farro e di grano prodotta con modalità che appartengono alla storia dell’alimentazione locale.
Ma nell’Azienda Agraria Simonetti, per non far torto ai predecessori, non potevano mancare i fagioli. Alla varietà del fagiolo bianco cannellino si è aggiunto il fagiolo rosso, detto di Sant’Anna, dalla frazione della piana lucchese in cui questa varietà è stata coltivata in origine. Le quantità, pur notevoli a seconda delle stagioni, mai superano i limiti imposti dalla accurata attenzione per il ciclo vegetativo della pianta, dalla semina fino alla raccolta.
Una cura attenta che in azienda è riservata comunque a tutte le coltivazioni, nel rispetto dell’assoluta qualità dei prodotti destinati all’alimentazione, non importa se umana o animale. Le attuali tecniche di insacchettamento dei cereali, delle farine, dei fagioli, direttamente seguite in azienda, fanno sì che ogni prodotto possa essere venduto sia all’ingrosso che al dettaglio. La salute delle piante deriva, com’è noto, dalla qualità dell’ambiente.
E il rispetto della terra coltivata è un’altra delle occupazioni costanti dell’Azienda Simonetti, in cui tradizione e modernità si intrecciano, all’ombra di un’esperienza storica rivissuta oggi in base alla professionalità di Giovanni, perito agrario, che ha saputo tradurre sul campo la formazione teorico-pratica maturata nel tempo. La passione con la quale la famiglia Simonetti, con una continuità generazionale mai interrotta, si è dedicata per quasi un secolo di storia al lavoro della terra è la cifra che caratterizza oggi i risultati raggiunti e che lascia presagire ancora nuove prospettive per il futuro.
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Siamo sempre a disposizione per farti scoprire la tradizione agricola della nostra azienda e presentarti i prodotti.
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